E’ stato approvato dal Consiglio dei Ministri il testo del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), o Recovery Plan, inviato a Bruxelles il 30 Aprile 2021. Complessivamente il Piano vale 248 miliardi di €, dei quali 57 destinati alla transizione ecologica.
Il piano prevede importanti investimenti nelle fonti rinnovabili, semplificando le procedure di autorizzazione nel settore. La linea di intervento ha l’obiettivo di potenziare la capacità produttiva con nuovi 6 GW, migliorare la resilienza della rete elettrica e digitalizzare le infrastrutture di trasmissione e distribuzione dell’energia.
A contribuire agli obiettivi green del PNRR sarà anche il progetto Parco Agrisolare che prevede incentivi all’installazioni di moduli fv in ambito agricolo ma senza consumo del suolo.
L’idrogeno avrà un ruolo di primo piano, attraverso progetti flagship per l’utilizzo del vettore nei settori industriali hard-to-abate e tramite la creazione di “hydrogen valleys”; senza dimenticare l’installazione di stazioni di ricarica.
Gli investimenti sosterranno anche la realizzazione di sistemi di generazione energetica innovativi o sperimentali.

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Introdurre un target vincolante al 2030 dell’ 11% di gas rinnovabili  (biometano e idrogeno verde)  sul totale della domanda finale europea di gas come passo necessario per contribuire al raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Unione europea, che prevedono la riduzione delle emissioni di gas serra del 55% entro il 2030. Il target dell’11% dovrebbe essere introdotto nella Direttiva sulle energie rinnovabili dell’UE.

È quanto propone alla Commissione europea il nuovo Policy Paper pubblicato dal consorzio Gas for Climate, composto da undici società di infrastrutture energetiche e due associazioni di biometano, incluso il CIB – Consorzio Italiano Biogas. Il documento segue il report Gas Decarbonisation Pathways 2020-2050 presentato lo scorso anno da Gas for Climate, che suggerisce ulteriori misure che consentirebbero ai gas rinnovabili di giocare un ruolo importante nel raggiungimento degli obiettivi climatici dell’Ue a breve e lungo termine.

Per garantire un’accelerazione della crescita del mercato dei gas rinnovabili all’interno dell’Unione europea, la prevista quota dell’11% è sostenuta da due sotto-obiettivi vincolanti e relativi all’idrogeno verde e al biometano. Almeno l’8% del gas utilizzato nella Ue al 2030 deve essere biometano e una percentuale di almeno il 3% deve essere rappresentata dall’idrogeno verde. I sotto-obiettivi si basano sul fatto che il biometano è già disponibile e scalabile a livello commerciale in maniera sostenibile, mentre l’idrogeno verde può cominciare a crescere nei prossimi anni. Gas for Climate prevede che l’obiettivo dell’11% di gas rinnovabili si traduca in obiettivi nazionali differenziati.

Gas for Climate è un consorzio fondato nel 2017, con l’obiettivo di creare maggiore consapevolezza sul futuro dell’energia e sul ruolo dei gas rinnovabili, in linea con gli obiettivi degli accordi sul clima di Parigi e per limitare la crescita della temperatura a livello globale al di sotto dei 2° Celsius. A questo scopo, tutto il settore economico deve diventare a zero emissioni di carbonio entro la metà di questo secolo.

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