Un’introduzione ad un fenomeno che rischia di sconvolgere il pianeta e le contromisure adottate dall’UE.

Le migrazioni climatiche sono state oggetto di studio del giornale online ProPublica e del New York Times, in collaborazione con il Pulitzer Center e Bryan Jones, un noto geografo, come riportato da Il Post in un articolo dell’8 agosto 2020.
Nel corso degli anni, milioni di persone dovranno abbandonare i luoghi in cui sono stanziate a causa dei cambiamenti a livello ambientale. In particolare, il report fa riferimento alle mutazioni lente e costanti in atto ormai da lungo tempo.
Entro il 2070, dunque, le zone estremamente calde come il Sahara e che ora ricoprono meno dell’1 per cento della superficie terrestre potrebbero estendersi a quasi un quinto del territorio del pianeta” (Il Post, il clima innescherà migrazioni colossali, 8 agosto 2020).

Inoltre, lo scioglimento dei ghiacci danneggerà soprattutto le persone che vivono nelle aree costiere o vicino a fiumi e laghi. Nel mondo sono numerosi i ghiacciai che sono già in fase di regresso.

Il Consiglio dell’Unione Europea, all’interno della sua pagina ufficiale, dichiara: “in mancanza di interventi urgenti, il riscaldamento globale rischia di superare di oltre 2°C i livelli preindustriali entro il 2060 e potrebbe persino spingersi fino a 5°C entro la fine del secolo”.

Tuttavia, secondo le statistiche ufficiali, “in Europa dal 2018 le emissioni di gas a effetto serra sono state ridotte del 23%, ovvero tre punti percentuali al di sopra dell’obiettivo iniziale del 20%”.

Per questo motivo è importante continuare a ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’atmosfera, prima di giungere ad un punto di non ritorno.
Power Ventures combatte questa battaglia sin dall’inizio della sua attività nel 2008 e continuerà nel futuro mantenendo questa linea prioritaria, riducendo il rischio di migrazioni climatiche. 

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desertificazione, migrazioni climatiche, riduzione CO2

 

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Siamo lieti di comunicare che in questi giorni abbiamo ultimato la realizzazione di un impianto di cogenerazione a Treviso e si è conclusa la procedura di avviamento.
Lo Stabilimento dell’Azienda Cliente produce calcestruzzi e materiali per l’edilizia.
L’impianto, costituito da un motore GE-Waukesha, è in grado di sviluppare una potenza elettrica di 1.000 kWe ed energia termica sotto forma di acqua calda per il preriscaldo di una linea produttiva di essiccazione.

 

Il Contratto di Servizi Energetici ha una durata di 9 anni e prevede, a nostro carico, tutte le attività autorizzative, di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione dell’Impianto, oltre al finanziamento dello stesso.

Questo impianto funzionerà per oltre 8.000 ore/anno, ottimizzando i consumi energetici e riducendo le emissioni globali in atmosfera di CO2.

 

#cogenerazione #co2 #efficienzaenergetica #esco


Siamo lieti di comunicare che in questi giorni abbiamo ultimato la realizzazione di un impianto di cogenerazione a Trento e si è conclusa la procedura di avviamento.
L’impianto, costituito da un motore MAN, è in grado di sviluppare una potenza elettrica di 260 kWe ed una potenza termica di 375 kWt, sotto forma di acqua calda per il trattamento dei fluidi alimentari.
Lo Stabilimento dell’Azienda Cliente, situato in Val d’Adige (nel cuore del Trentino), produce succhi di frutta e puree di alta qualità.

 

Il Contratto di Servizi Energetici ha una durata di 10 anni e prevede, a nostro carico, tutte le attività autorizzative, di progettazione, realizzazione, manutenzione e gestione dell’Impianto, oltre al finanziamento dello stesso.

Nella particolare situazione sanitaria attuale, questo avviamento ci rende molto orgogliosi perché possiamo aiutare il nostro Cliente, fornendo risparmi energetici ed economici.


Il rallentamento del nostro Paese ha portato ad un sensibile, ma non strutturale, calo delle emissioni ed a fine pandemia c’è il rischio che si inneschi una notevole crescita, che allontanerà sempre più l’Italia dai target dell’accordo di Parigi.
L’impatto che la pandemia in atto ha avuto su consumi energetici ed emissioni in atmosfera è esaminato nel dossier “Gli effetti del lockdown sulle emissioni di CO2 in Italia, una prima analisi congiunturale” realizzato da Italy for Climate.”Per riuscire a essere in linea con Parigi – ha detto Edo Ronchi, Presidente della Fondazione per lo sviluppo sostenibile – si dovranno mettere in campo politiche e misure tali da garantire livelli di emissione di CO2 paragonabili a quelli di queste ultime settimane, in un Paese che cresce, con un sistema produttivo pienamente operativo e elevati livelli di occupazione. Uno sforzo titanico necessario per evitare un’altra grande crisi, quella climatica, anche perché la storia insegna che dopo una crisi economica e un calo significativo delle emissioni queste potrebbero tornare a crescere anche più di prima”

 

Nonostante l’attuale situazione di limitazione delle attività, il lavoro delle nostre Aziende prosegue, nel rispetto delle indicazioni ministeriali per combattere la diffusione del virus, fornendo servizi ed energia. In questo modo stiamo garantendo continuità energetica, risparmi economici e benefici ambientali ai nostri Clienti.

Grazie per il vostro tempo ed attenzione.


Nel 2020 ci saranno meno emissioni di gas serra anche in Italia grazie al coronavirus, ma questo calo potrebbe essere solo di breve termine perché manca un processo di decarbonizzazione strutturale. E’ la conclusione del Rapporto10 key trend sul clima – i dati 2019 in anteprima per l’Italia realizzato da Italy for Climate.
La quarantena e lo stop a molte aziende e trasporti sta portando, forse come unica conseguenza positiva, ad una sensibile riduzione delle emissioni di CO2 nei primi mesi del 2020.
Ma “senza un processo di decarbonizzazione strutturale“, continua il rapporto “le emissioni torneranno a crescere”. Inoltre viene spiegato che “il 2019 è stato per l’Italia un anno con più ombre che luci sul fronte del clima“: viene confermato “un aumento delle temperature più alto che nel resto del mondo, gli eventi estremi connessi ai cambiamenti climatici sono stati oltre 1.600 (erano meno di 150 poco più di 10 anni fa) e le emissioni di gas serra si sono ridotte di meno dell’1% rispetto all’anno precedente“.

https://www.arcgis.com/apps/opsdashboard/index.html#/bda7594740fd40299423467b48e9ecf6

 

In questi giorni le nostre Aziende sono operative, nel rispetto delle indicazioni ministeriali per scongiurare la diffusione del contagio, in quanto la nostra attività di fornitura energetica è considerata strategica e vogliamo dare continuità e sostegno ai nostri Clienti. Gli interventi e gli investimenti in efficienza energetica e risparmio economico contribuiranno inoltre a far ripartire la nostra economia e a portare benefici per l’Ambiente.

Grazie per il vostro tempo ed attenzione.


Il report di Gennaio 2020 del McKinsey Global Institute, dal titolo “Climate Risk and response: Physical hazards and socioeconomic impacts“, dichiara che i rischi fisici derivati dal Clima potrebbero generare ripercussioni sociali ed economiche su larga scala, mettendo a rischio persone, attività economiche e risorse del Pianeta. Nelle loro decisioni, aziende, investitori e governi non possono quindi prescindere da una valutazione dei rischi climatici.

Dall’analisi emerge che, entro il 2030, tutti i 105 Paesi esaminati potrebbero assistere all’incremento di almeno un tipo di rischio relativo alle persone (come la vivibilità e la possibilità di lavorare in ambienti esterni), alle risorse fisiche e naturali, al sistema alimentare, ai beni fisici ed alle infrastrutture. Ciò potrebbe avere ricadute anche sulla produttività, riducendo il numero effettivo di ore di lavoro in ambienti esterni.

Affrontare il cambiamento climatico richiederà una gestione più sistematica del rischio, un’accelerazione dell’adattamento e della decarbonizzazione. Tutte le principali decisioni politiche ed aziendali dovranno essere esaminate tenendo in considerazione gli aspetti ambientali.

Grazie per il vostro tempo ed attenzione.


Gli ultimi 5 anni sono stati i più caldi dal 1880, un record registrato dalla Nasa e dalla National Oceanic and Atmospheric Administration (Noaa) negli ultimi 140 anni, cioè da quando si fanno le rilevazioni delle temperature. Nel comunicarlo, le due agenzie rilevano che il 2019 si è piazzato al secondo posto dopo il 2016 per record di temperatura terrestre, confermando il trend del riscaldamento a lungo termine del pianeta.

Il segretario generale dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo) Petteri Taalas afferma che “con le attuali emissioni di gas serra siamo diretti verso un aumento della temperatura dai 3 ai 5 gradi entro la fine del secolo“.
Utilizzando modelli climatici e analisi statistiche dei dati della temperatura globale, gli scienziati hanno concluso che questo aumento è stato provocato principalmente dall’aumento delle emissioni nell’atmosfera di anidride carbonica e altri gas serra prodotti dalle attività umane.

L’ultimo rapporto annuale dell’Enea ha evidenziato una situazione in cui gli interventi per il miglioramento dell’efficienza energetica negli usi finali dell’energia possono garantire oltre il 45% della riduzione dei gas serra prevista in Italia per il 2020. Si tratta di un ammontare decisamente superiore a quanto previsto dal ricorso alle fonti rinnovabili (22,4%).
L’efficienza energetica, sottolinea l’Enea, è in grado di favorire una maggiore riduzione della Co2 anche perché in grado di dispiegare i suoi effetti sul breve periodo.
La cogenerazione si colloca tra le migliori tecnologie impiegate per il miglioramento dell’efficienza energetica.